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Conoscete la storia di Silvia Romano?

  • Immagine del redattore: Redazione Reporting
    Redazione Reporting
  • 22 mag 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 26 mag 2020

Di Chiara Godino


Silvia è una donna di 25 anni di Milano che nel 2018 ha deciso di partire come volontaria per il Kenya, insieme ad un’organizzazione che si occupa di istruire i bambini africani. La sera del 20 novembre 2018 è stata rapita da un gruppo armato, mentre si trovava in un villaggio. Il suo sequestro è durato 18 mesi, 536 giorni.


Silvia Romano mentre si fa un selfie con alcuni bambini in Kenia


Il 9 maggio 2020 Silvia è stata liberata dai servizi segreti italiani, turchi e somali vicino a Mogadiscio, capitale della Somalia. Le sue prime parole sono state: “Sono stata forte e ho resistito. Non vedo l’ora di tornare in Italia”.

Dopo aver sentito la notizia, il quartiere di Milano in cui vive si è riempito di musica e colori: in molti hanno appeso ai balconi striscioni di benvenuto, le campane hanno cominciato a suonare. Quando è tornata in Italia, Silvia ha potuto finalmente abbracciare la sua famiglia.


Silvia si è laureata in Mediazione Linguistica per la Sicurezza e Difesa Sociale, nell'estate 2018, ha deciso di partire da sola per l'Africa, per vivere la sua prima esperienza di volontariato in un orfanotrofio a Likoni, in Kenya. Silvia ha poi proseguito le sue attività con i bambini a Chakama, altro villaggio kenyota. Dopodiché è rientrata in Italia. Successivamente, però, ha scelto di dedicare ancora tempo e impegno all'Africa, dove è tornata ai primi di novembre 2018.

Silvia, come si legge sul suo profilo Facebook, ha insegnato anche ginnastica artistica in una palestra milanese e ha fatto l'insegnante di acrobatica in un centro sportivo. Nel suo profilo social, aggiornato fino al rapimento del novembre 2018, ci sono diverse foto delle sue giornate in Africa, dove spesso è ritratta sorridente e circondata da bambini.

Silvia desiderava aiutare i bambini che vivono in luoghi poveri e con pochissime risorse per crescere e che, a volte, non hanno nemmeno una casa in cui stare. Nei mesi trascorsi in Kenya si occupava di dare loro cibo e vestiti… e anche di farli studiare!


Qual è il tuo sogno più grande? Hai un progetto e pensi di non poterlo fare da solo? Chi potrebbero essere i tuoi alleati? Amici? Fratelli, sorelle? Genitori?

Scrivi su un foglio ciò di cui hai bisogno e le cose che ti servono per realizzarlo. L’unione fa la forza!

Anche tu come Silvia vuoi rendere il mondo migliore? Puoi cominciare a farlo mentre sei a casa, aiutando la mamma e il papà in cucina, il fratellino con i compiti, i nonni con la spesa…


Gli italiani e le italiane rapiti nel mondo


Oltre a Silvia Romano ci sono altri italiani e altre italiane di cui si sono perse le tracce e che risultano dispersi, probabilmente rapiti da gruppi criminali. Di loro non si hanno notizie certe, ma il ministero degli Esteri italiano continua a lavorare per ottenerne la liberazione.


Paolo Dall’Oglio


Il sacerdote Paolo Dall’Oglio è stato rapito a Raqqa, in Siria, il 29 luglio 2013, forse da alcuni membri dello Stato Islamico. Prima del rapimento, Dall’Oglio, di 64 anni, aveva vissuto per quasi trent’anni in Siria ed era noto per avere rifondato la comunità di monaci cattolico-siriaca di Mar Musa, a nord di Damasco: era stato espulso, cioè cacciato, dal paese nel 2011 su ordine del regime di Bashar al Assad, che lo aveva preso di mira perché il sacerdote aveva incontrato persone del partito opposto a quello del dittatore, ma nel 2013 era rientrato. Negli ultimi anni diverse fonti hanno sostenuto che Dall’Oglio sia stato ucciso, ma la notizia non è mai stata confermata.


Pier Luigi Maccalli


Pier Luigi Maccalli, originario di Madignano (provincia di Cremona), è stato rapito in Niger la notte tra il 17 e il 18 settembre 2018, dove si trovava come missionario della Società delle Missioni Africane. Il rapimento è avvenuto a Bomoanga, al confine tra Niger e Burkina Faso: secondo le ricostruzioni degli ultimi mesi, Maccalli sarebbe stato prima derubato, poi fatto salire su un’auto dai suoi rapitori e portato in Burkina Faso. Non è chiaro dove si trovi ora. Secondo il ministro del Burkina Faso che ha parlato con Rainews sarebbe stato riportato in Niger, ma non c’è nessuna conferma.


Raffaele Russo, Antonio Russo, Vincenzo Cimmino


Raffaele Russo, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino risultano dispersi in Messico dallo scorso 31 gennaio. I tre italiani, originari di Napoli, facevano i venditori ambulanti e sono scomparsi a Tecalitlán, una città di 16mila abitanti circa 600 chilometri a ovest di Città del Messico. Dei tre non si hanno notizie ancora oggi, ma per il loro rapimento sono stati incriminati quattro poliziotti, di cui una donna, che hanno confessato ai magistrati messicani di avere venduto gli ostaggi a una banda criminale di Tecalitlán. Il ministero degli Esteri italiano continua a cercarli.  

1 Comment


Antonio Cazzulini
Antonio Cazzulini
Jun 06, 2020

Silvia Romano è stata forte, ed è stata fortunata perché è stata ritrovata

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